La supervisione è uno strumento non solo utile ma addirittura indispensabile per tutti i professionisti e per gli psicologi/psicoterapeuti in particolare. Questo perchè psicologi e psicoterapeuti si trovano per lo più a lavorare in modo isolato e a prevalente contatto con i pazienti più che con i propri colleghi.
Il trattamento terapeutico può essere un'esperienza gratificante per il professionista ma anche metterlo a dura prova, a causa della complessità dei processi che caratterizzano il cambiamento e le resistenze dei nostri pazienti. Lo confermano i numerosi testi pubblicati a riguardo, compreso quello che ho avuto l'onore di curare assieme al prof. Edoardo Giusti (e che cito palesemente evitando ogni possibile pubblicità occulta!).
Il contributo di occhi e orecchi esterni alla relazione terapeutica consentono di avere una visione nuova del trattamento in corso, cogliendo criticità sopite ma anche valorizzando risorse e potenzialità non pienamente sfruttate.
Rivolgersi a un supervisore esperto, dunque, aiuta il professionista a ricevere un supporto che gli consente di migliorare il proprio lavoro ma anche di monitorare i propri vissuti e le proprie dinamiche interne, rendendo quanto più gratificante e proficuo per sé e per i propri pazienti il trattamento proposto. Questo perchè, e non vai dimenticato, oltre al forte rischio di burn-out che caratterizza tutte le professioni d'aiuto, è ormai noto che errori o "debolezze" del terapeuta possono influenzare negativamente il trattamento tanto quanto le difficoltà e le resistenze dei pazienti.
Una particolare forma di supervisione è la supervisione alla pari, risorsa preziosa che ha notevoli vantaggi per i professionisti e per gli utenti.
Attraverso il confronto con i colleghi, infatti, è possibile ridurre il senso di isolamento oltre che monitorare il proprio operato e fornire prestazioni così sempre più efficaci ed efficienti.
Uno dei vantaggi della supervisione alla pari è la possibilità di avvalersi di prospettive differenti, grazie alla eterogeneità (auspicabile) della formazione e dell'esperienza dei partecipanti.
Questa particolare forma di supervisione, inoltre, consente una condivisione più "rilassata" grazie allo stile più informale e all'assenza di un vissuto di giudizio che il professionista potrebbe provare di fronte ad un collega più esperto.
Una caratteristica essenziale è l'essere tutti "alla pari" in quanto ciò crea un importante clima di condivisione, un ritrovarsi nell'esperienza e nei vissuti dell'altro, con tutte le difficoltà e le risorse che questa professione porta con sè.
Dopo un mio articolo pubblicato tempo fa sull'importanza della supervisione alla pari, alcuni colleghi mi hanno contattato chiedendomi di potervi partecipare. Ovviamente come sempre più spesso accade, le persone che mi hanno contattato sono residenti in diverse città italiane.
Da qui l'idea di avviare dei gruppi di supervisione alla pari a distanza.
Possono partecipare tutti gli psciologi iscritti ad uno degli Albi regionali. Al momento della prenotazione è necessario comunicare l'Albo presso cui si è scritti e il numero di iscrizione. La prenotazione va fatta individualmente e non può essere cumulativa (più semplicemente, ognuno si iscrive per sé). Tutti i colleghi che vorranno collaborare alla promozione e alla raccolta delle iscrizioni dei gruppi saranno i benvenuti.
La partecipazione è completamente gratuita.
Non è imposto alcun vincolo di partecipazione rispetto alla frequenza e intensità degli interventi a coloro che si iscrivono. Viene da sé che ai fini del buon funzionamento del gruppo tutti gli iscritti sono invitati a partecipare in modo costruttivo e collaborativo alle discussioni, condividendo le proprie riflessioni in base alla propria formazione ed esperienza, evitando atteggiamenti giudicanti, di attacco e/o offensivi.
Con la richiesta di iscrizione tutti i partecipanti si assumono la piena responsabilità delle informazioni condivise, avendo cura di non diffondere dati personali e/o sensibili dei propri pazienti.
Al contempo tutti coloro che decidono di partecipare accettano l'obbligo di assoluta riservatezza di tutte le informazioni di qualsiasi natura e tipologia di cui verranno eventualmente in possesso nel corso della supervisione, asscurando di non rivelarli a terzi.
Ai fini organizzativi sarà mia cura conservare i nominativi dei partecipanti (nome, cognome, Albo e numero di iscrizione). Tali dati non saranno utilizzati per alcuno scopo diverso da quello della gestione e promozione dei gruppi di supervisione, saranno trattati nel pieno rispetto dell'attuale normativa sulla privacy e non saranno in alcun caso ceduti a terzi.
I contenuti condivisi all'interno del gruppo sono riservati e non potranno in alcun modo essere riferiti a terzi, salvo che il gruppo stesso non valuti la sussistenza di gravi motivi che facciano temere per l'incolumità delle persone coinvolte. In questo caso il gruppo stesso e i suoi partecipanti saranno legittimati a segnalare tutte le informazioni utili a far cessare il pericolo temuto alla Commissione Deontologica dell'Ordine degli Psicologi competente ed eventualmente alle Autorità competenti.
Chiunque non adotti un comportamento conforme ai principi del Codice Deontologico degli Psicologi o abbia un comportamento lesivo dell'immagine e dell'eticità della professione sarà immediatamente espulso a insindacabile giudizio del moderatore del gruppo.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a contatti@florindabarbuto.it oppure compilare il modulo online.
La supervisione è uno strumento non solo utile ma addirittura indispensabile per tutti i professionisti e per gli psicologi/psicoterapeuti in particolare. Questo perchè psicologi e psicoterapeuti si trovano per lo più a lavorare in modo isolato e a prevalente contatto con i pazienti più che con i propri colleghi.
Il trattamento terapeutico può essere un'esperienza gratificante per il professionista ma anche metterlo a dura prova, a causa della complessità dei processi che caratterizzano il cambiamento e le resistenze dei nostri pazienti. Lo confermano i numerosi testi pubblicati a riguardo, compreso quello che ho avuto l'onore di curare assieme al prof. Edoardo Giusti (e che cito palesemente evitando ogni possibile pubblicità occulta!).
Il contributo di occhi e orecchi esterni alla relazione terapeutica consentono di avere una visione nuova del trattamento in corso, cogliendo criticità sopite ma anche valorizzando risorse e potenzialità non pienamente sfruttate.
Rivolgersi a un supervisore esperto, dunque, aiuta il professionista a ricevere un supporto che gli consente di migliorare il proprio lavoro ma anche di monitorare i propri vissuti e le proprie dinamiche interne, rendendo quanto più gratificante e proficuo per sé e per i propri pazienti il trattamento proposto. Questo perchè, e non vai dimenticato, oltre al forte rischio di burn-out che caratterizza tutte le professioni d'aiuto, è ormai noto che errori o "debolezze" del terapeuta possono influenzare negativamente il trattamento tanto quanto le difficoltà e le resistenze dei pazienti.
Una particolare forma di supervisione è la supervisione alla pari, risorsa preziosa che ha notevoli vantaggi per i professionisti e per gli utenti.
Attraverso il confronto con i colleghi, infatti, è possibile ridurre il senso di isolamento oltre che monitorare il proprio operato e fornire prestazioni così sempre più efficaci ed efficienti.
Uno dei vantaggi della supervisione alla pari è la possibilità di avvalersi di prospettive differenti, grazie alla eterogeneità (auspicabile) della formazione e dell'esperienza dei partecipanti.
Questa particolare forma di supervisione, inoltre, consente una condivisione più "rilassata" grazie allo stile più informale e all'assenza di un vissuto di giudizio che il professionista potrebbe provare di fronte ad un collega più esperto.
Una caratteristica essenziale è l'essere tutti "alla pari" in quanto ciò crea un importante clima di condivisione, un ritrovarsi nell'esperienza e nei vissuti dell'altro, con tutte le difficoltà e le risorse che questa professione porta con sè.
Dopo un mio articolo pubblicato tempo fa sull'importanza della supervisione alla pari, alcuni colleghi mi hanno contattato chiedendomi di potervi partecipare. Ovviamente come sempre più spesso accade, le persone che mi hanno contattato sono residenti in diverse città italiane.
Da qui l'idea di avviare dei gruppi di supervisione alla pari a distanza.
Possono partecipare tutti gli psciologi iscritti ad uno degli Albi regionali. Al momento della prenotazione è necessario comunicare l'Albo presso cui si è scritti e il numero di iscrizione. La prenotazione va fatta individualmente e non può essere cumulativa (più semplicemente, ognuno si iscrive per sé). Tutti i colleghi che vorranno collaborare alla promozione e alla raccolta delle iscrizioni dei gruppi saranno i benvenuti.
La partecipazione è completamente gratuita.
Non è imposto alcun vincolo di partecipazione rispetto alla frequenza e intensità degli interventi a coloro che si iscrivono. Viene da sé che ai fini del buon funzionamento del gruppo tutti gli iscritti sono invitati a partecipare in modo costruttivo e collaborativo alle discussioni, condividendo le proprie riflessioni in base alla propria formazione ed esperienza, evitando atteggiamenti giudicanti, di attacco e/o offensivi.
Con la richiesta di iscrizione tutti i partecipanti si assumono la piena responsabilità delle informazioni condivise, avendo cura di non diffondere dati personali e/o sensibili dei propri pazienti.
Al contempo tutti coloro che decidono di partecipare accettano l'obbligo di assoluta riservatezza di tutte le informazioni di qualsiasi natura e tipologia di cui verranno eventualmente in possesso nel corso della supervisione, asscurando di non rivelarli a terzi.
Ai fini organizzativi sarà mia cura conservare i nominativi dei partecipanti (nome, cognome, Albo e numero di iscrizione). Tali dati non saranno utilizzati per alcuno scopo diverso da quello della gestione e promozione dei gruppi di supervisione, saranno trattati nel pieno rispetto dell'attuale normativa sulla privacy e non saranno in alcun caso ceduti a terzi.
I contenuti condivisi all'interno del gruppo sono riservati e non potranno in alcun modo essere riferiti a terzi, salvo che il gruppo stesso non valuti la sussistenza di gravi motivi che facciano temere per l'incolumità delle persone coinvolte. In questo caso il gruppo stesso e i suoi partecipanti saranno legittimati a segnalare tutte le informazioni utili a far cessare il pericolo temuto alla Commissione Deontologica dell'Ordine degli Psicologi competente ed eventualmente alle Autorità competenti.
Chiunque non adotti un comportamento conforme ai principi del Codice Deontologico degli Psicologi o abbia un comportamento lesivo dell'immagine e dell'eticità della professione sarà immediatamente espulso a insindacabile giudizio del moderatore del gruppo.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a contatti@florindabarbuto.it oppure compilare il modulo online.
Pubblicato il 25/06/2015 alle ore 18:22 da Florinda
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